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Immaturi

La locandinaPaolo Genovese dirige una commedia su alcuni quarantenni che si ritrovano a studiare per la maturità, dopo che il Ministero dell'Istruzione ha annullato l'esame di vent'anni prima. Ricco il cast: Raoul Bova, Barbara Bobulova, Ambra Angiolini, Luca & Paolo, Ricky Memphis, Luisa Ranieri e Anita Caprioli

Un gruppo di compagni di liceo, ormai quarantenni, riceve una lettera dal Ministero della Pubblica Istruzione: a causa di un "vizio di procedura" dovranno rifare l'esame di maturità, pena l'annullamento dei titoli successivi. Per i compagni, questo è il pretesto per tornare a frequentarsi, dopo che per anni si erano persi di vista. E così tra un gruppo di studio e l'altro, tutti e sette inizieranno a riscoprirsi. C'è Francesca (Ambra Angiolini) che è diventata una cuoca e una sesso-dipendente, Piero (Luca Bizzarri) che ha una fidanzata a cui mente, Luisa (Barbora Bobulova) mamma single in carriera, Giorgio (Raoul Bova) sposato che non vuole avere figli e Lorenzo (Ricky Memphis), bamboccione che vive con mamma e papà. Un gruppo di "ragazzi" irrisolti  che arriveranno alla maturità con una maggiore consapevolezza della loro esistenza.

Gli immaturi al lavoroEsce nelle sale il 21 gennaio, distribuito da Medusa, Immaturi, nuovo film di Paolo Genovese, già regista di un'altra pellicola in sala: La banda dei Babbi Natale. Genovese dirige una commedia romantica, che racconta la crisi dei quarantenni di oggi, tentando la strada dell'ironia e della leggerezza e confezionando una pellicola che si fonda su una sceneggiatura abbastanza ben scritta, ma che tuttavia ha un ritmo altalenante e non riesce sempre a convincere. In primo luogo a causa di un cast ampio ma poco amalgamato, che ha inevitabilmente più possibilità di avere qualche caduta, con attori non sempre in forma: primo fra tutti Raoul Bova, che nonostante il suo indiscusso fascino e un aplomb da uomo rassicurante e garbato, non si capisce come mai dopo vent'anni non sia diventato ancora un bravo attore. E infatti il suo personaggio non ha tempi comici azzeccati e risente di una forzatura fastidiosa.
Altro personaggio un po' deludente quello di Ambra Angiolini, un po' rigida e impostata in un ruolo che dovrebbe invece essere comico e smaliziato: quello della sesso-dipendente. Plauso invece per il grande Ricky Memphis che si riconferma un attore strepitoso, prototipo di una romanità schietta e verace, lievemente malinconica, che qui ha l'insolito ruolo di un ex "secchione" che vive ancora con i genitori. Le risate arrivano tutte dal suo personaggio che ci regala battute memorabili e i momenti migliori del film.
Gli altri attori non fanno decollare appieno il film, tranne Barbora Bobulova, passata da ruoli drammatici a comici con successo.
Altro punto a sfavore una voce off inutile che troppo spesso invade il cinema italiano, senza essere realmente necessaria. Insomma, ricorrendo alla formula molto usata in questi ultimi tempi della nostalgia, il regista dà vita ad un affresco di "immaturi", che scivola però in personaggi monodimensionali, a volte poco credibili, forse a causa di una scrittura filmica non sempre all'altezza delle aspettative.
Un film medio che fa passare con leggerezza il tempo in sala, ma che probabilmente tra qualche tempo non si ricorderà più.

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