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American Life

La locandina di American LifeUna coppia in viaggio attraverso l’America di oggi, alla ricerca di un posto in cui metter su famiglia. La difficoltà dei rapporti d’amore raccontati con leggerezza da Sam Mendes in una commedia on the road in perfetto stile indie
Burt e Verona, una coppia di trentenni che vive in una piccola cittadina del Colorado, aspettano un bambino. L’arrivo di un figlio li costringe a programmare il futuro ed a riflettere attentamente sulla scelta del luogo in cui mettere radici per costruire una famiglia. Tutto procede per il meglio, finché un giorno Jerry e Gloria, i genitori stravaganti di Burt, non comunicano alla coppia di aver deciso di lasciare il Colorado per iniziare una nuova vita altrove. A pochi mesi dalla nascita del loro primo figlio, Burt e Verona si ritrovano così ad affrontare una fase delicata della loro esistenza senza il prezioso aiuto di un familiare. Alla ricerca di un posto in cui stabilirsi, i due capiscono che non c’è più nulla che li trattiene in Colorado. Nel tentativo di valutare le possibili opzioni su cui puntare per scegliere dove stabilire la loro casa, organizzano un lungo viaggio che li porta a far visita ad amici e parenti in posti diversi, tra cui Phoenix, Tucson, Wisconsin, Montreal e Miami. Al termine dell’itinerario capiscono quanto sia difficile tenere in piedi un rapporto d’amore ed al tempo stesso una famiglia.  

Ci sono film che fanno uscire lo spettatore dal cinema con il sorriso sulle labbra pur toccando temi seri e delicati. Ecco, American Life di Sam Mendes appartiene a questa categoria. Non è niente che possa ambire ad entrare nella storia del cinema, però è qualcosa che, con una trama esile, uno stile semplice e funzionale al racconto e due personaggi allegramente sui generis, sa restituire un briciolo di buonumore portando in scena in modo intelligente le difficoltà della vita.
Commedia on the road grottesca e verbosa che dopo una partenza un po’ macchinosa prende quota a poco a poco, il film è il tipico prodotto indipendente che, attraverso la Una scena del filmcollaudata formula del road movie, racconta con ironia le speranze e le paure di un’America fuori dagli schemi tradizionali. Siamo dalle parti di un viaggio di scoperta che ruota intorno alle disavventure di una coppia che vuole fuggire e ritrovarsi, i cui membri non sono il massimo in quanto a normalità ed equilibrio. L’evoluzione della sceneggiatura segue le peripezie di Burt e Verona, fino ad una presa di coscienza non imprevedibile: se all’inizio i due personaggi sono chiusi nelle rispettive nevrosi, l’esperienza li induce ad aiutarsi. Mendes, che qui dà un degno seguito alle sue ossessioni sulla fugacità dei legami sentimentali già al centro del magnifico Revolutionary Road, costruisce attorno a loro situazioni molto divertenti.
Niente di nuovo, ma tutto sembra girare nel modo giusto: ci scappa più di qualche risata e si rimane colpiti dall’umanità dei personaggi. La disamina dei rapporti familiari è già vista ed un po’ facile, ma la naturalezza dei protagonisti e la disinvoltura del linguaggio di Mendes compensano la prevedibilità dell’assunto. Felicemente intonati, gli attori (quasi tutti poco noti al grande pubblico) incarnano i personaggi con un’affettuosità contagiosa.

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