Kim Ki-duk ci riprova e ripresenta Moebius alla censura coreana
- Scritto da Guido Muzi
- Pubblicato in Asia
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La motivazione, in realtà anche condivisibile, riguarda il fatto che nella pellicola sono presenti scene di incesto madre-figlio ed un'autocastrazione. Roba leggera insomma. Le autorità coreane hanno quindi bloccato la diffusione del film nei cinema che non fossero adatti alla sola audience maggiorenne. Peccato che in Corea del Sud cinema di tal sorta non esistano...
Kim Ki-duk è però una celebrità ed un artista riconosciuto a livello internazionale, quindi un po’ tutti i diretti interessati sarebbero propensi nel trovare una soluzione. Il regista ha quindi scelto di ripresentare l’opera al vaglio della censura, motivando la presenza delle scene forti tanto contestate. In una lettera spedita al K.M.R.B. Kim ha evidenziato come le scene di incesto siano assolutamente necessarie per non snaturare la pellicola. Sono parte della storia e non vanno viste come estrapolate dal contesto narrativo in cui sono inserite. Nell’ambito del film le suddette scene prendono un significato molto lontano dalla scabrosità a cui i temi sono normalmente legati e la loro inclusione è stata per il regista una scelta inevitabile.
Grande onore a Kim fa la sua dichiarazione in cui si è preso carico nel risarcire di tasca propria tutta la troupe nel caso il film fosse nuovamente bocciato. Speriamo che il secondo tentativo sia quello giusto, anche se un detto popolare tutto italiano ci ricorda come non ci sia due senza tre. Staremo a vedere e non temete, vi terremo informati.
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