Marco Muller annuncia il team di selezionatori per il Beijing International Film Festival
- Scritto da Redazione
- Pubblicato in News
- Stampa
- 2 commenti

Il fabbricatore di festival, come lui ama definirsi, già direttore a Rotterdam, Locarno e Venezia, ha annunciato il team di selezionatori che dovrà aiutarlo ad aumentare la qualità della proposta cinematografia della kermesse cinese e a trasformarla in un evento di rilevanza internazionale.
Al fianco di Müller, sinologo e grande conoscitore di cinema orientale, troveremo i suoi più fidati collaboratori, molti dei quali hanno già lavorato con lui quando era direttore a Venezia e a Roma: Chen Zhiheng (che sarà il suo braccio destro), Alena Shumakova, Marie-Pierre Duhamel, Tomita Mikiko e Deepti D'Cunha. Della squadra faranno parte anche Paolo Bertolin (già collaboratore di Venezia e Rotterdam per i film dell'area del sud-est asiatico), il giornalista Diego Lerer (a cui spetterà il compito di curare la selezione dei film latino-americani), il produttore Martin Marquet, il montatore Babak Karimi e il critico Joumane Chahine.
Promosso dall'Amministrazione generale dei Media e del Cinema e dalla Città di Pechino, il Beijing International Film Festival punta a diventare il più importante cinefestival asiatico. Con gli investimenti promessi (che sicuramente si tradurranno in un budget cospicuo) e la professionalità di Müller (chissà perché lo hanno lasciato andare via da Roma senza troppi rimpianti...), siamo sicuri che diventerà uno di quegli appuntamenti di cui sentiremo parlare nei prossimi anni.
Articoli correlati (da tag)
2 commenti
-
Lumaca bianca Venerdì, 27 Febbraio 2015 15:24 Link al commento
Non è vero che Muller non ha lasciato il segno, anzi, in tre anni ha portato registi rinominati e soprattutto ha cercato di trasformare quella pseudofesta in un festival degno di definirsi tale. Per i detrattori, voglio proprio vedere la coppia Detassis-Monda cosa saprà fare. Io ho l'impressione che vogliano creare una festa con il budget di un festival, sofalizzandosi su una proposta culturale troppo ripiegata sul pubblico e l'industria romana. Spero di sbagliarmi...
-
Harrison Black Venerdì, 27 Febbraio 2015 13:49 Link al commento
A Roma Marco Muller non ha lasciato grandi tracce, le edizioni sotto la sua direzione non mi sono parse così "emozionanti" come alcuni scrivono. Gli faccio i migliori auguri, forse il festival di Pechino è la migliore soluzione per lui.