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Le Giornate degli Autori 2023: vent'anni di cinema d'autore

Venti anni sono trascorsi dall'intuizione di Citto Maselli ed Emidio Greco di istituire questa sezione che fa del cinema d'autore la sua cifra. Per l'edizione 2023 lo sguardo al futuro si compenetra con quanto è stato nella visione cinematografica di giovani cineasti che sperimentano e indagano il mondo

L’edizione numero 20 delle Giornate degli Autori, sezione autonoma e parallela della Mostra del Cinema, non poteva esimersi dal ricordare il presidente scomparso verso la fine di luglio, Andrea Purgatori. Giovedì 27 luglio 2023, infatti, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del programma della sezione e il Delegato generale, Giorgio Gosetti e la direttrice artistica, Gaia Furrer hanno omaggiato il caro Purgatori a voce oltre che nelle pagine della cartella stampa in una lettera scritta quattro mani. Un breve tratto: «Un festival vive degli stessi ritmi sincopati e dell’improvvisazione controllata di un film nel suo farsi; guidarlo, per un artista come te, ha significato capirne il battito interiore e trasformarlo in atti “forti” e impercettibili aggiustamenti che davano man forte a quelli schierati in prima linea. Arrivavi la mattina con l’aria svagata di un turista in gita e tutto notavi e annotavi; andavi al cinema e ci restituivi l’ingenua emozione di chi, grazie all’occhio di un regista, scopre mondi e vite mai visti prima; potevi scomparire senza lasciare traccia ma riapparivi sempre quando avevamo bisogno di te: a sera tarda, quando gli altri erano stremati, cavavi dal cilindro energie imprevedibili “facendo tavola” a Isola Edipo con una parola per ciascuno, uno scherzo, una curiosità, una polemica capace di infiammare gli animi». Riprendiamo queste parole, perché ben identificano lo spirito di questa sezione che come abbiamo già detto nella decima puntata del nostro podcast, La Luce del Cinema, è più di una sezione, è un festival nel festival, una cavalcata di cinema e socialità, di condivisioni e approfondimenti sulla settima arte. Alle Giornate degli Autori il cinema è sicuramente e indubbiamente il motore, la benzina e il mezzo attraverso cui diffondere visioni del mondo, sguardi, e pensieri di autrici e autori con una precisa idea di immagine cinematografica. Sono vent’anni, dunque, che le Giornate degli Autori si affiancano al programma della Mostra del Cinema, sin da quando nel 2003 il compianto Citto Maselli, a cui è dedicata insieme a Purgatori questa edizione, ed Emidio Greco ebbero l’idea di istituirla. E dopo questo significativo lasso di tempo è per le Giornate non solo il tempo di guardare avanti, sua missione intima, ma anche di capire quanto si è fatto, quanto si è seminato in un confronto tra presente e passato. Questo «rito di passaggio» come è stato definito da Furrer e Gosetti, accomuna gli autori invitati a partecipare alla selezione, pervasi dallo sguardo dei ventenni di scoprire e definire il mondo circostante e di scegliere la propria direzione esistenziale. A rimarcare questo incanto nel guardare, infatti, la maggior parte dei film selezionati per il concorso sono opere prime, caratterizzate da libertà creativa, fantasia, esplorazione dei generi, scelte coraggiose, sperimentazioni visive, attenzione ai temi. Queste sono le direttrici di analisi dei film scelti. Parliamo, dunque, di questi film, prima però…

Alcuni dati, sempre utili. La ventesima edizione delle Giornate degli Autori si svolgerà dal 30 agosto al 9 settembre 2023 nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Sotto la direzione artistica di Gaia Furrer presenterà 10 film in concorso, 7 eventi speciali nella selezione ufficiale, 8 titoli alle “Notti Veneziane”, una serata dedicata a Jean-Marc Vallée e al cinema del Québec, 4 Proiezioni Speciali in Sala Laguna alla “Casa degli Autori”. Questa ospiterà inoltre una serie di iniziative e dialoghi in accordo con Isola Edipo e con l’apporto delle associazioni degli autori, nonché una mostra di manifesti d’epoca ispirata al progetto “100+1: cento film e un Paese, l’Italia” realizzato da Fabio Ferzetti con la collaborazione di Giuliana Gamba. Le Giornate sono promosse dalla Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura per iniziativa di ANAC e 100autori, coordinate dal Delegato Generale Giorgio Gosetti con la presidenza ad interim di Francesco Ranieri Martinotti; si realizzano grazie al sostegno della SIAE, che assegnerà il Premio al talento creativo e il Premio alla carriera, da quest’anno è intestato ad Andrea Purgatori su iniziativa del Presidente Salvatore Nastasi; di Miu Miu, cui si deve il progetto “Women’s Tales”; del Parlamento Europeo con il programma “27 Times Cinema” e le attività del LUX Audience Award. João Pedro Rodrigues presiede quest’anno la giuria delle Giornate degli Autori, composta da 27 giovani cinefili europei, scelti all’interno del progetto 27 Times Cinema, organizzato dalle Giornate degli Autori, il LUX Audience Award del Parlamento europeo ed Europa Cinemas, in collaborazione con Cineuropa. Coordinati dal Direttore del Festival di Karlovy Vary, Karel Och, le ragazze e i ragazzi decreteranno a Venezia, insieme al Presidente João Pedro Rodrigues, il film vincitore del GdA Director’s Award, unico riconoscimento ufficiale della sezione autonoma.

Si diceva dei film in concorso. Tracciamo una linea che accomuna le dieci opere filmiche in concorso. Il film di apertura è Oceans Are the Real Continents, opera prima di Tommaso Santambrogio, girato a San Antonio De Los Baños, paesino dell’entroterra di Cuba dove sembra che il tempo si sia fermato; qui si sviluppano tre narrazioni e i relativi mondi in un affresco di contemporaneità che prende vita tramite la memoria dei personaggi, su cui aleggia però lo spettro della separazione, vera grande piaga della società contemporanea cubana. Una storia di unione e separazione che potrebbe essere accostata a un’altra opera prima, Backstage, di Afef Ben Mahmoud e Khalil Benkirane in cui una compagnia di danza solcata dai conflitti interni, si ritrova a dover percorrere un viaggio a piedi nella foresta del Marocco verso un villaggio alla ricerca di un medico. Il viaggio porterà una nuova consapevolezza esistenziale nel gruppo. Parla di relazioni, partner, famiglia e amicizia anche il film greco The Summer with Carmen di Zacharias Mavroeidis. Questa, rispetto alla pellicola precedente, è una commedia queer in cui due amici si godono una giornata nella spiaggia gay di Atene e pensano al loro lungometraggio. Al contrario, Following the Sound di Kyoshi Sugita è una storia dolorosa di relazioni famigliari e sentimenti provati con grande intensità soprattutto nel volto di Yukiko e Tsuyoshi, tratto che li accomuna alla protagonista Haru. Storie di donne sono anche quelle di Robin, protagonista dell’opera prima, Milk della regista nederlandese Stefanie Kolk. La protagonista ha perso il figlio e non sa che farne del latte che il suo corpo produce; anche Vera, la protagonista di Foremost by Night, opera prima di Vìctor Iriarte, non ha più suo figlio, per scelta propria, proprio come Cora, altra protagonista, che però non ha avuto figli e ha adottato Egoz. Le vite di questi tre sono destinate a intrecciarsi. Throught the Night di Delphine Girad, invece, propone il punto di vista di tre donne che devono affrontare i fantasmi e gli incubi della notte in cui hanno subito il loro stupro. Anche Sidonie in Japan di Élise Girard propone un personaggio femminile protagonista, Sidonie Percival, scrittrice e vedova, che nella terra del Sol levante scopre una nuova vita. Sasha, altra protagonista femmine, è una vampira nell’opera prima di Ariane Louis-Seize, Humanist Vampire Seeking Consenting Suicidal Person. La caratteristica della giovane è che non sa uccidere e quindi, non potendo assolvere alla sua esistenza, è allontanata da casa dai genitori. Una notte incontra Paul, adolescente con tendenze suicide che si lega alla vampira per una notte di ultimi desideri. Infine Snow in Midsummer di Chong Keat Aun, regista malese, si focalizza sulla giornata del 13 maggio 1969, quando a Kuala Lumpur scoppiò una rivolta repressa nel sangue. Ah Eng trascorre la sua vita in perenne ricordo di quel giorno, fino a quando, nel 2018 non ritorna a Kuala Lumpur e si reca al cimitero della città. 

Gli eventi speciali, altro cinema. Fuori Concorso è presentato il film di chiusura Coup! di Austin Stark Joseph Schuman, film americano, in cui un piccolo gruppo asserragliato in una villa nel 1918 per proteggersi dall’influenza Spagnola si ritrova in preda agli istinti umani. Egoismi, ambizioni, sotterfugi, trame oscure, tradimenti e la speranza di essere migliori. I film inseriti negli eventi speciali hanno un loro film di apertura: The Sun Will Rise dell’iraniano Ayat Najafi si ispira alla commedia greca Lisistrata di Aristofane e gioca tra l’esterno e l’interno di un teatro, tra le prove della commedia e le forze anti-sommossa che circondano l’edificio. Due registi slovacchi, Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík con Photophobia arrivano in Ucraina. Tra le rovine decidono di assumere un punto di vista dei bambini che hanno trovato riparo in una stazione della metropolitana, scampando dalla quotidiana distruzione. Gianluca Matarrese in L’expérience Zola lavora con una coppia di attori teatrali francesi e con loro percorre il tragitto che dalla realtà porta alla finzione e viceversa in uno scambio continuo tra arte e vita. La regista franco-palestinese Lina Soualem con Bye Bye Tibériade compie un percorso a ritroso nel tempo, incontrando sua madre, la nota attrice Hiam Abbass, e le altre donne che compongono una grande famiglia, composta da chi è restato e ha subito le angherie della guerra in Palestina. L’avamposto di Edoardo Morabito prende la direzione della foresta amazzonica per seguire le tracce di un eco-guerriero scozzese che all’Amazzonia ha dedicato la sua vita. 21 Days Until the End of the World della macedone Teona Strugar Mitevska si interroga con coraggio sulle scelte della vita. E infine, la regista francese Céline Sciamma gira un breve film a Roma in modalità produttiva completamente autonoma e avvalendosi del contributo artistico della cantante Chiara Civello: un piccolo gioiello legato al nome di Patrizia Cavalli dal titolo This is How a Child Becomes a Poet.

I titoli numero 25 e 26 del Miu Miu Women’s tales sono Eye Two Times Mouth di Lili Avilés e Stane di Antoneta Alamat Kusijanović. Per questa ventesima edizione, il programma delle Giornate degli Autori si impreziosisce di una giornata dedicata al cinema del Québec, proiettando la versione restaurata di C.R.A.Z.Y. in omaggio a Jean-Marc Vallée. Prima della proiezione ci sarà un incontro pomeridiano con un’altra rinomata regista e attrice del Québec, Monia Chokri, che condividerà le sue idee sul cinema in un evento aperto al pubblico, cinque anni dopo la prima mondiale di Emma Peeters di Nicole Palo presentato alle Giornate degli Autori 2018 nel quale l’attrice ha ricoperto il ruolo della protagonista. Torna anche quest’anno la finestra dedicata al cinema italiano d’autore con la sezione off Notti veneziane, realizzata dalle GdA in accordo con Isola Edipo, composta di 8 titoli di cui 5 documentarti e 3 film di finzione. Queste pellicole sono poste sulla traccia di analisi dal tema sul rapporto con il tempo inteso come un elemento che genera una tensione narrativa all’interno delle storie che osserviamo al cinema. Il film di apertura è L’invenzione della neve di Vittorio Moroni; fanno seguito Across di Irene Dorigotti, Frammenti di un discorso amoroso di Chloé Barreau, Semidei di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta, Casablanca di Adriano Valerio, Con la grazia di un Dio di Alessandro Roia, Anna di Marco Amenta, Le mie poesie non cambieranno il mondo, un dialogo leggero realizzato da Annalena Benini e Francesco Piccolo con la poetessa Patrizia Cavalli. Proiezione speciale, Nina dei lupi di Antonio Pisu, mentre nella sezione Dialoghi con gli autori sono raccolti C.R.A.Z.Y. di Jean-Marc Vallée, Parola ai giovani di Angelo Bozzolini e Il popolo delle donne, il film di Yuri Ancarani.

Crediti fotografici Coup!: Spencer Pazer e Chloe Tai


Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

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