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Planes - Recensione (Festival di Roma 2013 - Alice nella città)

Ispirato al mondo di Cars, arriva dalla Disney un nuovo lungometraggio animato, che racconta la storia di successo di un aereo agricolo con il sogno di sfrecciare insieme ad altri aerei da competizione. Un film che fatica a 'decollare'...


Dusty è un piccolo aereo agricolo con un gran cuore e con un sogno: partecipare alle gare in alta quota. Nonostante non sia stato progettato per questo e sebbene soffra di vertigini, Dusty è fermamente convinto di riuscire nella sua impresa e si allena duramente per essere all’altezza dei suoi ‘colleghi’ più forti e con maggiore esperienza nel volo ad alta quota. Così si rivolge a Skipper, un aviatore navale, che gli dà una mano a prepararsi per poter sfidare il campione in carica Ripslinger.
Il tema centrale di Planes, film di apertura della sezione Alice nella città al Festival del Film di Roma 2013, è che ognuno di noi può aspirare a diventare qualcosa di più rispetto a ciò per cui è stato predestinato. Cambiare le proprie sorti grazie all’impegno e alla perseveranza: è un insegnamento che giova a grandi e piccoli. Specialmente quando si nasce svantaggiati, il sapore della vittoria è più dolce.
Sicuramente nulla di nuovo, rispetto ai tratti caratteristici che hanno fatto la fortuna dei film della Disney. In questo caso, l’animazione è ben riuscita e con l’ausilio del 3D si ha quasi l’impressione di solcare le nuvole. Anche dal punto di vista tecnico è stato fatto un lavoro di ricerca specifico sulla struttura degli aeroplani. I realizzatori si sono affidati al creatore della serie Dogfights di History Channel, specializzato nel disegno di effetti di volo per il cinema e la televisione. La ricerca per la verosimiglianza ha coinvolto anche alcuni aspetti della storia: il fatto che Dusty venga presentato come fobico dell’altitudine non fa altro che renderlo ancora più vicino alla gente comune, in modo che chi segue il racconto possa immedesimarsi più facilmente con il protagonista.

I personaggi sono tanti e ognuno rappresenta la particolarità di un Paese nel mondo: nonostante ciò il film, è proprio il caso di dirlo, non decolla del tutto e fa sorridere a tratti senza lasciare un apporto significativo al nostro bagaglio di cultura cinematografica.

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