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L'ipnotista

Un thriller interessante, che però manca quasi del tutto di suspense. Dalla penna di Lars Kepler, un film ambientato in Svezia che racconta un violento dramma familiare

Erik Bark (Mikael Persbrandt) è un uomo dalla vita apparentemente tranquilla, vive a Stoccolma con la moglie e un figlio e di mestiere fa l’ipnotista. Ritiratosi in seguito a uno scandalo, è restio a svolgere il suo lavoro, anche quando viene contattato dal poliziotto Joona Linna (Tobias Zilliacus), che chiede di aiutarlo a risolvere un caso molto intricato. Erik sembra l’unico in grado di sbloccare un’indagine, ormai in pieno stallo, ma ricominciare a ipnotizzare pazienti per coadiuvare il lavoro della polizia contribuisce a peggiorare la sua già precaria situazione matrimoniale e familiare.
L'ipnotista è un thriller psicologico che esclude quasi del tutto sequenze di paura al cardiopalma. Il regista Lasse Hallström ci tiene a raccontare la sua Stoccolma, dopo tanti anni passati negli Stati Uniti. La Svezia ottiene in questa pellicola una sorta di celebrazione: i paesaggi innevati fuori dal centro cittadino sono incantevoli (sicuramente un grande merito va alla fotografia) e l’ambientazione nel periodo di Natale rende tutto ancora più magico. In questo sfondo quasi incantato, si consuma però una ferocissima tragedia familiare, che avrà un epilogo non troppo sorprendente. Una storia tutta svedese, dato che il regista dirige un film tratto dal racconto omonimo firmato dai conterranei coniugi Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril, che quando lavorano insieme si fregiano dello pseudonimo di Lars Kepler.

Nulla da dire sulla capacità di recitazione di tutti gli attori: i dialoghi, però, sono lenti e molte volte noiosi. Sarà per allontanarsi dal patinato mondo di Hollywood (e da precedenti film come Chocolat e L’imbroglio) che anche la protagonista femminile, Lena Olin, è una donna ‘normale’ lontana dai modelli di attrici oltreoceano: di certo Hallström imprime un realismo quasi estremo nel raccontare la crisi di coppia. Non troppo interessante e fiacco, invece, il dipanarsi del giallo. Risultato: un film piacevole, ma un po' macchinoso in alcuni punti.

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