
Attraverso il fenomeno del turismo della caccia grossa in Africa il regista austriaco continua la sua implacabile osservazione della natura umana. Con il solito sguardo grottesco e disturbante che divide. Cinema che per i detrattori è soltanto altezzoso, inutile e compiaciuto. Per i fan (chi scrive tra questi) un lucido pugno allo stomaco. Forse in questo caso meno efficace di altre volte, ma sempre preparato con maestria