Takeshi Kitano firma il secondo capitolo della storia del piccolo gangster Otomo. Tra sangue, stragi, rumore di ossa rotte e sacri principi il pubblico si diverte e si appassiona a un antieroe
A 3900 metri di altitudine un manipolo di uomini vive in simbiosi con trivelle e pozzi di estrazione: il mastodontico lavoro di Wang Bing posa il suo occhio su ambienti claustrofobici come un Grande Fratello d'autore
Breve racconto per immagini delle vite che orbitano intorno al mercato del carbone. Pure senza l'epicità di West of the Tracks, Wang Bing disegna un mondo che sembra sopravvivere nell'ombra
Un monumento cinematografico a un secolo, quello delle macchine, delle fabbriche, degli operai, che non c'è più, e un documentario che è probabilmente tra le operazioni cinematografiche più rivoluzionarie del secolo attuale
Primo, e sinora unico, sconfinamento di Wang Bing nel cinema di finzione, The Ditch è un ritratto doloroso, asciutto e feroce, della condizione umana ai tempi della disumanizzazione storica e politica e sociale delle purghe maoiste
Corse sfrenate in macchina, clangori e sgommate, un accenno di melodramma, canoni classici di genere abbozzati appena. Poca roba per chi ci aveva stupito con Accident, peccato