Perché? No seriamente, perché? King in persona si metterà a scrivere la prima puntata della seconda stagione di una serie che aveva coinvolto tutti fin dall'annuncio. Le potenzialità c'erano tutte, così come la sicurezza di una certa qualità a livello di storia, visto che arrivava dalla mente di un genio come King. Che poi, in realtà, i rating sono andati sempre benone. Fin dal primo episodio sono aumentati, ogni settimana di più.
Il problema principale di Under the Dome è lo spessore dei personaggi, pari a quello di una carta velina e la capacità narrativa della storia, vicina allo zero spaccato. Dalla mediocrità alla stupidità il passo è breve e non pensate che questa serie ci metta molto a raggiungerla. Come scrive il newyorkese Grady Hendrix su Tor.com, riescono a renderti dipendente dalla serie, ma non dipendente del tipo "questo crack è così grandioso che non riesco ad aspettare per averne altro", ma invece più simile a "non riesco a smettere perché mi promettono che prima o poi sarà migliore".
La parte migliore probabilmente è il finale, dove ci sono le anticipazioni della puntata successiva, magistralmente montate e che mostrano cose assurde, come la pioggia dentro la cupola o gente in rivolta. Ma alla fine verrai sempre a scoprire che sono state realizzate nella maniera più carica di clichè e banale possibile o che, ancora peggio, tutte queste cose non cambiano nulla all'economia della serie e che tornerà ad essere tutto, esattamente come prima.
Speriamo bene...

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