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L’ultimo Batman

Christian Bale ne Il cavaliere oscuro - Il ritornoGiù la maschera Batman. Nell’ultimo capitolo della saga di Nolan assisteremo alle prodezze di buoni e cattivi. Quello che li accomuna è proprio il travestimento. Una corazza che pur nascondendo i volti svela l’autentica verità

L’inizio e la fine. Il giorno e la notte. Il bene e il male. Nella realtà le contraddizioni convivono, si intrecciano. E succede anche nella finzione cinematografica. In Batman Begins, il primo capitolo della saga di Christopher Nolan già ci si aspetta che tutto dovrà finire, in un modo o nell’altro. Nell’ultimo dei tre lungometraggi Il cavaliere oscuro – Il ritorno, si immagina di ricostruire i pezzi che ci hanno portato fino al tassello finale. È con un inizio, una durata e una fine che qualcosa diventa epico, destinato a restare nella memoria di tutti. Ed è questo il dorato destino del cavaliere vestito di nero. That’s all folks!

Una immagine tratta da Il cavaliere oscuro - Il ritornoDall’esordio dell’interpretazione noliana sono trascorsi sei anni. In Batman Begins covava il lato oscuro del guardiano della città corrotta. Lì Bruce Wayne ha fatto la sua scelta da supereroe. Invece di affrontare le proprie paure ha dato inizio al suo progetto: fare dei propri limiti un punto di forza. Come lui, anche i suoi nemici avrebbero temuto i pipistrelli, anzi, meglio, l’uomo pipistrello.  
E qui inizia la confusione, l’ambiguità di questo mito del fumetto che è al di là del bene e del male. Nel Batman di Nolan non si sa più chi indossi la maschera. La differenza tra l’uomo e il supereroe è labile e si mostra sempre più suggestiva l’ipotesi che sia il ricco Bruce Wayne a recitare una parte. Il pipistrello umanoide ha un’etica ferrea e, nelle sue decisioni, antepone sempre l’interesse comune a quello individuale. Per questo si è allontanato da Gotham City per otto anni. Nonostante fosse suo il merito di avere salvato la città, si è fatto carico di una colpa non commessa affinché la gente continuasse a conservare un’immagine positiva di Dent. L’esilio volontario dura fino all’arrivo della ladra felina, Catwoman, che trama qualcosa di misterioso insieme ad un nemico implacabile, Bane.

Una immagine tratta da Il cavaliere oscuro - Il ritornoNei film precedenti Nolan si è concentrato sull’aspetto psicologico del protagonista e dei personaggi. Fisicamente Batman non aveva nulla da temere contro i suoi nemici. Adesso, invece, il confronto è con un uomo dall’aspetto terrificante. È stato studiato tutto molto accuratamente. Dalla scelta dell’attore, Tom Hardy, all’utilizzo di maschere claustrofobiche. L’interprete del cattivo di Gotham City ha dichiarato, in un’intervista, che è servito un grande sforzo di concentrazione nei momenti in cui il travestimento gli causava difficoltà respiratorie. Per non parlare di quanto fosse complicato il momento della toilette. Sì, certi bisogni sono tra le poche cose che accomunano i comuni mortali ai superuomini. A Chrsitian Bale è andata un po’ meglio, invece, con la sua uniforme tenebrosa, più leggera rispetto a quella precedente. Il protagonista del set ha confermato il ruolo chiave della maschera non soltanto per l’impatto emotivo che suscita negli spettatori ma anche rispetto al rapporto tra gli attori stessi. Bale ha confidato di avere avuto l’impressione di essersi sentito molto più vicino a Hardy, per via del travestimento. Le maschere creano una distanza tutta particolare. Pur impedendo il contatto vero e proprio, quello diretto che avviene solo quando si tocca la pelle dell’altro, richiedono lo sforzo di penetrare nelle intenzioni dell’avversario. Di scavare sotto quello strato di finzione e studiare le mosse, prevedere l’azione.

Chi sarà, allora, il più forte? Questa volta non c’è soltanto un nemico 'all’altezza' di Batman, ma un vero e proprio Ercole del male. Quale altro lato oscuro, semioscuro o lucente del supereroe senza superpoteri ci mostrerà Nolan? Non resta che scoprirlo pazientando fino al 29 agosto, quando il film approderà nelle sale italiane.

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